Un anno più tardi, Tim Cook presentava l’iPhone 5 destando, allo stesso tempo, entusiasmo ed ilarità (come dimenticare il meme con Obi Wan Kenobi che brandisce un ipotetico iPhone 20 a mo’ di spada laser?!) che ha seguito i passi del predecessore con il rilascio di iOS 10.3.3.
All’epoca si parlava ancora poco di obsolescenza programmata, anche se tutti noi ne eravamo inconsapevoli spettatori. Anche i dispositivi della melamorsicata, infatti, da sempre acclamati come superiori rispetto alla concorrenza in termini di qualità e performance, subivano un importante rallentamento nelle prestazioni aggiornamento dopo aggiornamento.
Il lancio del nuovo iOS, infine, ne segnava il declino. La maggior parte degli utenti ha sempre giustificato, pensate un po’, questo calo di brillantezza con la “oggettiva” difficoltà del processore a sostenere il peso del nuovo iOS. Assurdo.
Macchissene… la nuova febbre dell’oro era divenuta, ormai, di proporzioni pandemiche; avevamo una scusa in più per vendere, al miglior prezzo, il “vecchio” dispositivo e correre, quasi travolgendoci gli uni sugli altri, a far la fila fuori dagli Apple Store per essere i primi a mettere le mani sul neonato gioiellino tecnologico. Assurdo (e sono due).
Tutto questo accadeva solamente una manciata di anni fa. Oggi abbiamo una consapevolezza maggiore, anche grazie ad imponenti class action che hanno coinvolto anche Apple, su come alcune case produttrici di prodotti tecnologici abbiamo perpetrato, a danno dei consumatori, una politica commerciale fondata sulla obsolescenza programmata. Rendere pressoché inutilizzabili i dispositivi, attraverso aggiornamento software o sostanzialmente programmando la durata di alcuni componenti interni, per indurre il consumatore a “desiderare” il dispositivo successivo (da ripetere ogni anno). Proprio questi eventi hanno anticipato, più o meno provvidenzialmente, la svolta consumer affiliation (un cliente contento è un cliente che compra sempre e difficilmente passerà alla concorrenza) e la svolta green (abbiamo un solo pianeta, non inquiniamo l’ambient, ricicliamo i componenti, anche perché le terre rare sono un monopolio cines… ehm!!) della stragrande maggioranza delle compagnie, in primis Apple.
Nei keynote degli ultimi eventi, infatti, Tim Cook ha dato sempre più spazio alla politica di impatto ambientale della compagnia, i cui report sono pubblicati online e, a mio avviso, sono di grande interesse (se interessati, fate click qui), con l’implicita promessa di offrire ai proprio consumatori la possibilità di utilizzare i propri dispositivi, per anni ed anni, senza che ciò possa significare “soffrire” quotidianamente. Un high five dall’orso polare!
E così, a margine della presentazione degli iPhone XS e XS Max, mi sono sentito quasi sollevato, sapendo che il mio iPhone X potrà accompagnarmi ancora per molto tempo.
La strada futura è tracciata, ma come gestire l’enorme eredità dei milioni di dispositivi, attivi o risposti in un cassetto che siano, come iPhone 4s, iPhone 5 e, soprattutto, iPad mini, iPad 2 ed iPad 3? La risposta è arrivata abbastanza tardivamente, ma meglio tardi che mai, qualche settimana fa, con il lancio delle nuove release iOS 9.3.6 ed iOS 10.3.4. Assurdo (il terzo, di gioia).
La nota ufficiale di Apple, piuttosto striminzita, cita semplicemente un bug fixing relativo ad un malfunzionamento GPS che potrebbe causare problemi con data ed orario. Tutto qui? Forse no.
Apple ha, probabilmente, alleggerito i sistemi operativi rendendoli, di fatto, nuovamente performanti quei dispositivi, definiti vintage, che erano a prendere polvere da qualche parte nelle nostre case. Basta scrollare i video YouTube per trovare qualche recensione che suffraga l’ipotesi.
Personalmente ho aggiornato il mio iPad mini, ormai utilizzato come elegante ed eclettico tagliere, ad iOS 9.3.6 e ne sono rimasto sorprendentemente entusiasta; riesco, semplicemente, ad utilizzarlo senza dovermi inalberare (no, non diventa un iPad Pro).
Consiglio a tutti di aggiornare i propri dispositivi vintage! È proprio il caso di dirlo, old but gold!
Well done, Apple!
Nell'era digitale in cui viviamo, i nostri telefoni cellulari sono diventati estensioni delle nostre vite…
Quando si parla di pendrive, a differenza di unità come hard disk esterni o SSD…
Oggetto delle nostre recensioni sono solitamente dispositivi elettronici con che possono essere oggetto di interazione.…
Anche quest'anno è iniziato il periodo in cui con maggior probabilità si fanno escursioni ed…
La scrivania è uno luoghi la cui probabilità di essere in disordine è probabilmente tra…
L'offerta di giochi online è sempre più ricca e articolata e include sia portali accessibili…