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Perché il copia e incolla è così veloce in macOS High Sierra e come ottenerlo nelle versioni precedenti

Chiunque abbia seguito il Keynote di presentazione di macOS High Sierra tenutosi lo scorso giugno, sarà rimasto sbalordito dalla velocità con cui il nuovo sistema operativo Apple effettui il copia e incolla.

In quell’occasione Craig Federighi, introducendo le caratteristiche del nuovo sistema operativo, ha evidenziato la velocità dell’operazione di copia e incolla in macOS High Sierra.

La rapidità con cui l’operazione di copia e incolla viene gestita in macOS High Sierra prescinde dalle dimensioni del o dei file e non dipende neanche dalle elevatissime prestazioni offerte dalle nuove unità SSD PCIe montate sui più recenti MacBook Pro con Touch Bar, rimanendo in ogni caso istantanea.

Sorge quindi naturale domandarsi come tutto ciò sia possibile. Un indizio è fornito dalle informazioni sul disco. Chi ha abilitato la barra di stato nel Finder si sarà senz’altro accorto che in seguito ad un copia e incolla lo spazio disponibile su disco non vari. A ben guardare la stessa cosa accade nel caso in cui si duplichi un file od una cartella. L’effetto è ancora più evidente qualora si tenti di fare questa prova con file di grosse dimensioni.

La ragione che si cela dietro questo fatto risiede nel modo in cui APFS, il nuovo File System adottato da Apple, gestisce l’operazione di copia e incolla o la duplicazione. Durante l’aggiornamento a macOS High Sierra il File System del disco di sistema è convertito da HFS+ ad APFS senza perdita di dati, ma soprattutto senza che l’utente possa fare particolare caso a quest’operazione che normalmente richiede la formattazione del disco.

Di solito quando si chiede al sistema operativo di fare un copia e incolla, esso esegue una copia bit a bit dell’informazione dalla posizione di partenza a quella di destinazione, andando così ad occupare porzioni di memoria in precedenza libere. Quello che il File System APFS fa in macOS High Sierra è invece creare un hard link al file o cartella originale. In questo modo invece che duplicare l’informazione e quindi lo spazio da essa occupato, viene creato un ulteriore riferimento allo stesso file o cartella ottimizzando in così l’uso dello spazio su disco. Così facendo lo stesso dato può coesistere in posizioni diverse e con gli stessi attributi, anche con nomi differenti e diventa in nessun modo distinguibile quello creato per primo.

Nel caso in cui una delle due o più copie sia cancellata l’informazione rimane preservata finché il numero delle copie non si azzera, solo in questo caso il dato viene eliminato e lo spazio di memoria de-allocato.

Si tratta sostanzialmente di qualcosa di simile ad un alias con la differenza che un alias è un collegamento ad un file, ciò di cui stiamo parlando in questo caso è invece il file stesso che esiste in maniera identica in posizioni diverse ovvero due istanze che puntano alla stessa locazione di memoria.

Il modo per ottenere i benefici, in termini di spazio di memoria occupato, con sistemi operativi precedenti a macOS High Sierra, è l’esecuzione di un comando da Terminale. Va però tenuto presente in questo caso che non è possibile creare un hard link ad una cartella, ma esclusivamente a file singoli.

I passaggi per creare un hard link sono i seguenti.

  1. Lanciare l’applicazione “Terminale” dalla cartella “Altro” del Launchpad o da quella “Utility” in “Applicazioni”.
  2. Digitare il comando ln seguito da percorso e nome del file sorgente, e percorso e nome di destinazione. Per farlo sarà sufficiente effettuare il drag and drop del file o della cartella in cui è contenuto.
  3. ln percorso_sorgente/nome_file.ext percorso_destinazione/nuovo_nome_file.ext

  4. Mandare in esecuzione il comando premendo “Invio”.

Si saranno creati in questo modo due ferimenti allo stesso file aventi nomi diversi ed eventualmente anche posizionati in due cartelle differenti.

La medesima operazione può essere attuata anche nel caso in cui si sia eseguito l’aggiornamento a macOS High Sierra, ma si sia scelto di non passare al File System APFS.

Liborio Fedele

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