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Recensione Patriot Phoenix: il più portatile degli SSD

Se fino a poco tempo fa le memorie flash erano associate solo alle penne USB, o a smartphone e tablet, la corsa verso più alte prestazioni e maggiori capacità e affidabilità, ha portato alla nascita di un prodotto che è la sintesi tra le caratteristiche di punta delle pendrive e quelle degli SSD da 2,5”.

Il risultato è un prodotto come il Patriot Phoenix, un SSD USB 3.0 tascabile in versioni da 256GB, 512GB e, rullo di tamburi: 1TB; con velocità di trasferimento dichiarate di 260MB/s in lettura e 170MB/s in scrittura, che come risultarà dai test, si mantengono molto basse rispetto a quelle che abbiamo misurato.

Né l’aggettivo tascabile, né quasi le dimensioni per iscritto (5,5cm x 7,6cm x 13,2cm) danno idea e rendono giustizia delle reali fattezze di questo accessorio, riportiamo perciò due foto che speriamo trasmettano quanto davvero contenute siano le dimensioni del Patriot Phoenix.

Nella prima foto viene ritratto con un’altro prodotto Patriot campione in dimensioni, la Patriot Tab da noi precedentemente recensita.

Si inizia ad intuire qualcosa del Patriot Phoenix già dalla piccola e compatta confezione in cui viene venduto, che, una volta aperta, lo rivela incorniciato da una schiuma per assorbire gli urti. Nella parte inferiore della confezione sono riposti un breve manuale d’uso ed il cavetto USB 3.0.

La scocca è in plastica, la parte superiore caratterizzata da una bella texture, quella inferiore è invece liscia, con due gommini su due vertici diagonali. Un’inserto in plastica dura corre lungo tutto il perimetro per preservare il Patriot Phoenix dalle cadute. In mano risulta molto leggero, ma si ha anche la sensazione di “una scatola vuota” che non fa riporre particolare fiducia nella sua robustezza.

Dopo l’aspetto esteriore, passiamo ai dati relativi alle performance.
Abbiamo condotto tre test con Blackmagic Speed Disk Speed Test per valutare eventuali differenze prestazionali al variare del file system.

Scrittura Lettura
HFS+ 219,6MB/s 309,0MB/s
ExFAT 221,4MB/s 301,4MB/s
FAT32 184,3MB/s 304,5MB/s

Come prevedibile c’è un piccolo degrado solo nell’adozione del FAT32, e solo in fase di scrittura. Va però sottolineato che l’uso del FAT32 non è esattamente adatto a questo tipo di prodotto, se non eventualmente per una sua partizione, dal momento che non consente la gestione di file che abbiano una dimensione superiore ai 4GB.

Anche in questo caso abbiamo effettuato anche un test empirico attraverso un MacBook Pro Retina 2012 con SSD, utilizzando un file sequenziale da 40GB circa ed una cartella delle stesse dimensioni contenente file e cartelle. I risultati ottenuti sono i seguenti.

Scrittura Lettura
Frammentato 113,75MB/s 242,19MB/s
Sequenziale 265,53MB/s 325,44MB/s

I numeri parlano da soli, si tratta davvero di risultati di tutto riguardo tenuto anche conto del fatto che sia autoalimentato via USB. Stiamo parlando di trasferire dal Patriot Phoenix un file di medie dimensioni, 1,4GB per esempio, in 4,4s e verso il Patriot Phoenix in 5,4s. La prova di visualizzazione rapida delle immagini, relativamente a foto dai 2MB ai 5MB è stata fluidissima, una minima esitazione inizia ad averla per immagini superiori ai 100MB.

Forse l’unico limite riscontrato nel Patriot Phoenix risiede nella necessità di portarsi dietro anche il cavetto USB 3.0, ma è il piccolo prezzo da pagare per poter portare nel taschino una memoria che arriva ad 1TB.

Altre informazioni sono reperibili sulle pagine del prodotto nei tre tagli.
I prezzi per il Patriot Phoenix partono su Amazon.it da 200€ circa, indubbiamente non è un prodotto per tutte le tasche, ma per gli utenti pro può diventare un accessorio irrinunciabile.

Liborio Fedele

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