Recensione WD My Cloud: il cloud personale secondo Western Digital

La limitatezza della memoria dei dispositivi che utilizziamo per riprodurre contenuti multimediali quali musica e video, spinge molti a ricorrere a soluzioni alternative, allo scopo di avere la propria libreria sempre aggiornata, senza dover però rinunciare alla sua completezza. È in questa fessura che si innestano servizi di streaming come iTunes Match, Spotify giusto per citare i più noti. L’unico aspetto negativo che questi presentano è la necessità di dover corrispondere una quota mensile, o un forfait annuo per la loro fruizione. Una valida alternativa a tutto ciò, è il “cloud personale” realizzabile con soluzioni alla portata dell’utente medio come il WD My Cloud.

Il prodotto di Western Digital coniuga dimensioni compatte, buono spazio di archiviazione e facilità d’uso.

Il WD My Cloud una volta collegato tramite cavo ethernet alla rete è configurabile in maniera molto intuitiva, ma è comunque dotato di un’ottima guida utente chiara e puntuale.

Abbiamo provato la versione da 2TB del WD My Cloud, collegandolo sia direttamente al Mac, che passando attraverso il router. È fornito in dotazione un cavo gigabit ethernet di classe 5e, che consente trasferimenti vicini al gigabit al secondo. Se la propria rete è cablata a 100Mb/s le prestazioni degradano in maniera sensibile. Il trasferimento di grandi quantità di dati, rimane comunque un po’ lento dal momento che non è presente un’interfaccia USB che consenta di collegarlo ad un computer. Di contro però, presenta una porta USB 3.0 di tipo host, che permette di collegare in cascata pendrive o hard disk, purché preformattati con file system supportati ((FAT32, NTFS (capacità di lettura e scrittura) HFS+J Linux Ext2, Ext3/Ext4,XFS)). Così facendo, anche questi ultimi saranno accessibili tramite rete.

WD My Cloud è facilmente gestibile attraverso l’omonima applicazione dedicata, che riconosce automaticamente il dispositivo collegato alla rete, e consente un facile accesso ai dati. Alternativamente troveremo nella sezione “Condivisi” della barra laterale del Finder il dispositivo di rete “WDMyCloud” al quale accedere eventualmente con le credenziali di uno degli utenti appositamente creati per avere più o meno visibilità di alcune cartelle.

La gestione più approfondita è affidata all’interfaccia web, attraverso al quale è possibile intervenire su altri parametri di configurazione. È possibile ad esempio creare diverse utenze che abbiano accessi privilegiati o meno. Viene inoltre fornita la possibilità di creare dei “Safepoint”; si tratta di salvare le condizioni correnti del WD My Cloud, configurazioni e dati, in modo da scongiurare la perdita di questi ultimi aumentando così il grado di affidabilità del dispositivo.

Registrandosi gratuitamente su WDMyCloud.com avremo la possibilità di accedere da qualsiasi postazione web ai contenuti caricati sul WD My Cloud. Sarà sufficiente fornire le credenziali di accesso per lavorare come si fosse a casa, banda permettendo (ndr). Tutto ciò a vantaggio dell’esperienza utente, in quanto non sarà necessario perdersi in configurazioni di IP e porte per avere accesso immediato al disco di rete da remoto.

Il WD My Cloud, oltre ad apparire automaticamente nella finestra del finder, grazie al supporto ad iTunes, apparirà nella barra laterale anche di quest’ultimo, consentendo la riproduzione dei file multimediali supportati. La scansione del disco viene effettuata automaticamente, senza la dover collocare i file multimediali in cartelle dedicate. Stessa cosa dicasi per l’accesso tramite l’app per iPhone ed iPad, o Apple TV.

Ben più ricca, se non universale, la lista di formati supportati dal protocollo DLNA, grazie al quale possiamo riprodurre in streaming qualsiasi tipologia di file multimediale, si tratti di immagini, musica o video.

WD My Cloud è disponibile su Amazon.it a partire da €127 circa con spedizione gratuita.

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