Salvare spazio su disco conservando i duplicati ma non lo spazio da essi occupato

Come si metteva in evidenza nell’introduzione dell’ultimo prodotto recensito, il Nifty MiniDrive, i concetti che sono tornati alla ribalta con l’avvento degli SSD, dopo gli “sconfinati” spazi offerti dagli HDD, sono quelli del risparmio ed ottimizzazione dello spazio di archiviazione. Spesso si fa ricorso ad hard disk esterni per conservare dati di uso poco frequente, ma, nel caso in cui se ne fosse sforniti, o si avesse la necessità di tenere con sé informazioni abbastanza pesanti, risulta necessario trovare un metodo per ottimizzare il più possibile lo spazio utilizzato.

La guida che segue, è destinata a tutti coloro che, per varie motivazioni, hanno la necessità di avere più copie dello stesso file in posizioni diverse del disco. Una motivazione per tutte può essere quella di avere una copia all’interno della cartella in cui conserviamo tutti i lavori, una in una o più cartelle condivise di Dropbox, ed al limite, anche una nella cartella Public del medesimo servizio di cloud storage. Altre volte addirittura, in maniera involontaria, accade di avere lo stesso file salvato in cartelle differenti.

Questa ridondanza porta ad uno spreco elevato di memoria, soprattutto se le informazioni di cui conserviamo più copie sono video o immagini abbastanza pesanti.

Mi preme sottolineare che la procedura che segue, è dedicata solo ad utenti Mac o Linux, sistemi cioè basati su Unix.

Lo scopo che ci prefiggiamo di raggiungere è la possibilità di avere lo stesso file in più posizioni (cartelle), senza però la contropartita della moltiplicazione dello spazio occupato.

Senza scendere troppo nel dettaglio, quello che andremo a creare è un hard link, un collegamento cioè all’oggetto (inode) che consente di accedere agli attributi del file. A questo punto, i due riferimenti saranno totalmente equivalenti, puntando allo stesso oggetto. È così possibile creare più riferimenti allo stesso file, incrementando così solo il numero di link a quest’ultimo. Allo stesso modo, quando si cancellerà uno di questi, questo contatore verrà decrementato finché anche l’ultimo riferimento non venga cancellato, determinando così la deallocazione dello spazio di memoria.

Questa procedura non va confusa con la creazione degli alias. Gli alias sono solo file di collegamento, che hanno una loro dimensione. Un hard link, consente di vedere esattamente il file come se fosse proprio in quella cartella, tant’è che la dimensione è esattamente quella del file.

Quanto appena descritto potrà risultare un po’ complesso, ma all’atto pratico si tratta davvero di pochi e semplici passaggi.

  1. Aprire il l’applicazione Terminale; (Applicazioni -> Utility o dal Launchpad in “Altro”)
  2. digitare: “ln” (senza virgolette e seguito da uno spazio);
  3. trascinare dal Finder il file che si vuole mantenere all’interno della finestra del Terminale;
  4. trascinare ora la copia del file che si vuole eliminare;
  5. cancellare la copia;
  6. premere invio all’interno dell’applicazione Terminale.

Nella finestra del Terminale dovremmo visualizzare una linea come la seguente.

[code type=shell] ln percorso/nomefileprincipale percorso/nomefilelink
[/code]

Nei passaggi che precedono, si è scelto di procedere con un doppio drag and drop così che il secondo link al file mantenga il nome della copia che è andato a sostituire. In alternativa è possibile digitare un qualsiasi nome consistente, che abbia cioè la stessa estensione. È inoltre necessario eliminare il file duplicato prima di confermare il comando, in quanto quest’ultimo non interviene in alcun modo per sostituirlo, e se il file è ancora presente restituisce un errore.

Per individuare tutti i duplicati dei file presenti all’interno del disco, ritornano utili applicazioni a pagamento come Gemini o Twins, o gratuite come File Twins. Queste a prescindere dal nome che si sia assegnato, determinano l’uguaglianza sulla base del contenuto. Portato a termine il procedimento, le applicazioni appena citate, al termine della scansione, non rileveranno i link come duplicati, essendo il file comunque unico.

In seguito alla scansione, sarà possibile rendersi conto che buona parte dei duplicati sono stati generati, non tanto dalla nostra scarsa attenzione, ma piuttosto da applicazioni come iMovie, Final Cut, iTunes. Purtroppo però, solo nell’ultimo caso è possibile intervenire con le giuste configurazione perché ciò non accada.

Una volta eliminati tutti i duplicati, aver eseguito questa procedura, e naturalmente aver svuotato il cestino, ci si potrà render conto dell’ingente mole di spazio che si è recuperato, dalle informazioni sul disco.

Il maggior vantaggio derivante da questo modo di operare sta nella possibilità di risparmiare spazio su disco, pur conservando il file in differenti cartelle, anche con nomi differenti. Relativamente a Dropbox, poiché il file risiede comunque nella cartella, nulla muta.

Liborio Fedele

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