Abbiamo avuto modo di provare la Cloud Camera di D-Link, DCS-5020L, con visione notturna, controlli Pan e Tilt che danno la possibilità di orientare l’obiettivo sia orizzontalmente che verticalmente ed uno zoom digitale fino a 4x.
Lo scoglio più importante, che in altri casi è quello che può far deporre le armi, la prima configurazione, ha un approccio attraverso un applicativo, del tutto guidato, che consente in pochi passi di fornire le impostazioni principali per il corretto funzionamento della videocamera.
È parte della prima configurazione l’iscrizione al servizio mydlink. Si tratta proprio del servizio cloud di cui sopra. Se da un lato ciò significa che ogni immagine ripresa dalla videocamera transita per server localizzati chissà dove, senza rimanere all’interno della nostra LAN, dall’altro evita tutta una serie di complesse configurazioni, se lo scopo che si vuole ottenere è quello di accedere alle riprese da iPhone o smartphone Android.
Dopo questa prima configurazione saremo già pronti per il risultato desiderato, scaricata l’app da AppStore, una volta effettuato il login con le credenziali appena immesse, avremo, senza alcuna altra impostazione, pieno accesso alla Cloud Camera che apparirà all’interno del nostro profilo.
Un distinguo molto importante che va fatto, soprattutto per coloro che fanno si accostano a questo settore per la prima volta, è tra l’account per l’accesso locale alla Camera, e quello sul portale mydlink. Nel primo caso si necessiterà di un semplice nome utente ed una password, nel secondo di un indirizzo email abbinato ad una password. Si tratta di due accessi distinti e separati, anche se attraverso il portale mydlink potremo accedere a buona parte delle configurazioni, quelle più generali.
I pannelli di controllo disponibili sono principalmente tre, accessibili rispettivamente tramite app per iPhone, dal servizio mydlink, e, sempre da browser, attraverso l’IP della camera. I primi due consentono l’accesso alle sole impostazioni più generiche, per il dettaglio è necessario accedere al pannello consultabile digitando nella barra degli indirizzi del browser l’indirizzo IP locale della Cloud Camera. La videocamera arriva con un indirizzo IP di default perciò se la si collega via Ethernet direttamente al proprio computer sarà necessario impostare indirizzo IP e maschera di sottorete di quest’ultimo perché possa “vedere” la Cloud Camera.
Il motivo per il quale si distingue tra impostazioni generali e dettagliate risiede nel fatto che questa videocamera di sorveglianza racchiude molte più funzionalità di quelle che si possa pensare.
Una serie di LED ad infrarossi, posizionati come di consueto tutt’intorno all’obbiettivo, fanno in modo che la videocamera possa riprendere anche al buio. Questa funzionalità può essere impostata come automatica o come manuale. Nel primo caso la visione notturna verrà attivata se la luce rilevata va al di sotto di una certa soglia, nel secondo caso è possibile programmare l’attivazione.
Oltre al video viene trasmesso in streaming anche l’audio. È inoltre possibile attivare sia il sensore di movimento che di suoni. Quando uno o entrambi sono attivi, attraverso l’impostazione di un indirizzo email di uscita ed uno di ricezione, è possibile fare in modo che vengano inviati alcuni fotogrammi precedenti e successivi al rilevamento del suono o del movimento.
Quanto catturato può, oltre ad essere consultato in tempo reale, essere registrato su un server FTP, per il quale è necessario inserire tutte le informazioni richieste.
Altra caratteristica non di poco rilievo è la possibilità di utilizzare la Cloud Camera da WiFi extender. Data una rete WiFi di partenza, la videocamera è in grado di ripeterla con lo stesso SSID o con uno personalizzato. La videocamera supporta anche il Wi-Fi Protected Setup (WPS).
Dopo averla utilizzata a lungo e in diverse condizioni siamo in grado di dire che la Cloud Camera lavora secondo le aspettative. La qualità video non è ottima, ma dovendo essere sostenuta da reti WiFi che di solito non superano i 54Mbps va più che bene. Quest’ultima può essere in ogni caso ulteriormente alleggerita se si necessita la fruizione al di fuori della propria rete domestica, di solito con una velocità in upload non in grado di sostenere un alto tasso di Kbps nonché un 3G non sempre favorevole. La visione notturna risulta veramente soddisfacente, consente di vedere, in bianco e nero, tutti gli elementi distintamente come se ci fosse una buona sorgente luminosa. Le notifiche via email relative al rilevamento del suono e/o del movimento arrivano in tempo reale con degli scatti molto buoni. Per il rilevamento di movimento, può essere personalizzata sia la sensibilità che l’area da tenere sotto controllo, attraverso una griglia che viene visualizzata. I pannelli di controllo sono all’altezza del dispositivo. Solo l’app ha qualche problema con il pan ed il tilt, i comandi possono risultare poco reattivi. Focalizzandoci sulla posizione dell’obbiettivo, è possibile impostare delle posizioni da memorizzare; ogni click sui pulsanti direzionali corrisponde ad un angolo prefissato che può anch’esso essere personalizzato. Molto buona anche la guida completa, in inglese, che è possibile scaricare dal sito D-Link, per il resto è tutto consultabile in italiano.
Ulteriori dettagli tecnici sono reperibile presso la pagina del prodotto. La Cloud Camera di D-Link è venduta su Amazon.it al prezzo di 198€ circa.
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