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iCloud: tutto quello che c’è da sapere prima del lancio

Mancano solo 2 giorni all’inizio della WWDC 2011: alle 18 ora italiana, Steve Jobs e altri membri del management di Apple saliranno sul palco del Moscone Center per presentare Mac OS X Lion, iOS 5 e il nuovo servizio iCloud.
Proprio iCloud sta attirando su di sè l’attenzione dei media internazionali, fra rumor e fughe di notizie.
Procediamo con ordine. iCloud dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere l’evoluzione di iTunes Store per lo streaming dei propri contenuti multimediali e in tal senso Apple ha concluso degli accordi con le quattro major discografiche più importanti (Sony, Universal, EMI, Warner Music) riconoscendo delle revenue share (provvigioni) abbastanza elevate: il 70% del prezzo dell’abbonamento andrà alle case discografiche, il 12% agli artisti o ai detentori dei diritti (che, come sempre, incassano molto poco) mentre il 18% sarà trattenuto da Apple stessa. Si vocifera inoltre che il costo di abbonamento annuale dovrebbe aggirarsi attorno ai 25$ (e scommetto che in Europa sarà di 25€): se vi può sembrare un prezzo abbastanza basso, provate a moltiplicare 25$ annui per almeno 6 milioni di account di iTunes…

Punto di forza di iCloud sarà, quasi sicuramente, la scansione della nostra libreria di iTunes per il rilevamento dei brani acquistati e anche di quelli non provenienti dal negozio Apple, servizio già presente in Lala prima dell’acquisto da parte di Apple: per quanto possa sembrare una decisione destinata a favorire la pirateria, ricordiamo che molti di noi hanno convertito intere collezioni di CD Audio in MP3 proprio per continuare ad ascoltare le canzoni regolarmente acquistate anche in formato digitale. Inoltre, non limitando l’ascolto delle canzoni a quelle acquistate tramite iTunes Store, Apple e le case discografiche si assicurano un bacino di utenza di iCloud molto più ampio.
Non è chiaro se in iCloud confluiranno i servizi già esistenti di MobileMe, se saranno inclusi nel canone di 25$, se questo verrà portato ai classici 99$ annui o se sarà necessario pagare altri 99$ oltre che i 25$ per lo streaming.
Quel che è certo, è che alcuni servizi di iCloud saranno gratuiti per gli utenti d Lion e che sarà possibile usufruire di un periodo di prova per testare la bontà del servizio di Cupertino.
Vi lascio con il banner esposto al Moscone Center di San Francisco, che presenta un’equazione abbastanza semplice: Lion + iOS + iCloud = WWDC. Forse è giunto il momento della convergenza degli OS e dei servizi di Apple. Che ne pensate?

Redazione

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Tags: icloud

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