iMac Touch: la vera novità è lo switch da Mac OS X a iOS!
Ed eccoci di nuovo ad approfondire una notizia riportata da molte fonti di informazione italiane, ma, come al solito, per metà. Si tratta della registrazione di un nuovo brevetto di Apple: l’iMac Touch. Molti di voi si chiederanno: e la novità dov’è? HP produce computer desktop all-in-one da più di un anno! E’ vero… ma andiamo con ordine. Vediamo la prima immagine registrata da Cupertino:
Come si evince facilmente, in posizione verticale l’iMac opera normalmente in modalità Mac OS X: tastiera, mouse e magic trackpad. 😉 Vi invito sin d’ora a tenere bene a mente due cose: la parte tratteggiata dello stand (non notate qualche differenza?) e i rettangolini indicati dal numero 119. Prossima immagine:
in modalità inclinata, l’iMac opera in modalità iOS! Ebbene sì, questa è la vera novità che molti non hanno riportato, soffermandosi solo alle caratteristiche multitouch dello schermo: grazie ai sensori di movimento (indicati dal numero 119) e grazie allo stand inclinabile (c’è una cerniera sia sotto il monitor che una rotonda all’angolo dello stand), il futuro iMac sarà in grado di caricare iOS permettendoci l’utilizzo delle applicazioni di AppStore sul nostro Mac. Riportando l’iMac in posizione verticale, si ritornerà alla modalità Mac OS X.
Ovviamente Apple ha pensato proprio a tutto, brevettando sia lo stand reclinabile:
sia la posizione dei sensori di movimento che permettono lo switch fra i due sistemi operativi:
sia la nuova interfaccia di iOS per Mac:
in cui possiamo notare la presenza di un dock e la classica barra del Finder in alto, rendendo quindi iOS un ibrido con Mac OS X.
Per dovere di cronaca, pubblichiamo anche lo schema elettronico del nuovo iMac:
e il brevetto relativo a un futuro MacBook Touch con schermo girevole per trasformarlo in un tablet (ok, questa è la classica scoperta dell’acqua calda), rendendo così anche i MacBook compatibili con iOS:
I nuovi Mac potrebbero dare nuova linfa vitale ad AppStore: gli sviluppatori potrebbero creare applicazioni multipiattaforma (iPhone, iPad, AppleTV/iTV, Mac) aumentando così i propri guadagni mentre gli utenti potrebbero risparmiare qualcosa riuscendo a utilizzare le proprie applicazioni su più device: basti pensare, ad esempio, ai vari programmi di fotoritocco per iPad che potrebbero essere facilmente adattati per lo schermo più ampio dei Mac offendo nuove e performanti funzionalità, o, ancora, alle app di streaming dei canali televisivi: con una sola di esse un’emittente raggiungerebbe l’utenza Apple nella sua totalità monetizzando con iAd ed infine, a giochi che siano veramente fruibili su qualsiasi dispositivo in nostra dotazione.
Che ne pensate? Questo nuovo modo di intendere il personal computing si rivelerà un successo o sarà un fallimento alla stregua di Pippin?