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Jailbreak me, jailbreak no. Facciamo chiarezza.

Come tutti ormai sapete, da qualche giorno è disponibile il nuovo tool di comex per effettuare il jailbreak di tutti i dispositivi Apple con installato iOS 4 (prima che facciate casotti, sappiate che Apple a partire 4.1 beta ha chiuso il bug che permette l’iniezione del codice all’interno del dispositivo).

Alla notizia del rilascio mi sono sentito un po’ come quando rivedete qualche vostra ex cui siete ancora molto legati: jailbreakme.com era utilizzato per effettuare il jailbreak di iPhone OS 1.1.1 e la tentazione di eseguirlo su miei device è stata forte. Dopo una lunga riflessione (e dopo che comex ha reso compatibile lo script con iOS 3.2.1) ho deciso di eseguirlo solo su iPad, giungendo a questa conclusione sulla scorta di tre buoni motivi: 1) su iPad non ci sono ancora il multitasking e il fast app switching, che arriveranno in autunno (novembre?) con iOS 4.0 per iPad, che ho quindi sostituito con l’accoppiata Backgrounder + ProSwitcher, 2) ho potuto installare Full Force, ottimo tool che rende compatibili alcune app per iPhone con iPad (Facebook su tutte) in modo da non eseguirle in modalità 2x, 3) piccoli “problemi” di sicurezza, ma non allarmatevi! La falla che viene sfruttata per iniettare il codice è presente nel lettore PDF che Apple ha integrato in iOS: leggendo un PDF opportunamente modificato, questo crasha permettendo l’accesso con privilegi root (amministratore di sistema, ndr) ad iOS, favorendo quindi l’esecuzione di codice arbitrario. Ora jailbreakme.com è in grado di chiudere la porta che apre per eseguirsi. Ora facciamo un po’ di chiarezza su alcuni aspetti:

  1. adesso che il bug è noto ai più bisogna stare attenti a cosa andiamo a leggere su internet: prima di scaricare un file pdf da un qualsiasi sito internet, chiediamoci se questo possa essere affidabile o meno. Qualora riscontriate rallentamenti vari, crash di sistema, appesantimento generale, dopo aver letto un pdf non sicuro, ripristinate immediatamente il device configurandolo come nuovo!
  2. ho eseguito il jailbreak su iPad solo anche perchè, in caso in cui dovessi separarmene per problemi gravi, mi mancherebbe nell’uso quotidiano certamente meno rispetto a quanto potrebbe mancarmi iPhone 4, sul quale ho installato iOS 4.1 beta 3 per dormire sonni più tranquilli;
  3. Il Congresso Federale USA ha legittimato la procedura di jailbreak: questo semplicemente significa che la parte del DMCA (la legge americana che tutela i software contro gli scardinamenti delle protezioni e le modifiche non autorizzate) sulla modifica del software non si applica, purchè il jailbreak non venga eseguito per installare applicazioni pirata, caso in cui si può essere incriminati e subire un simpatico processo penale. Questo ovviamente vale solo in USA: in UE, e in special modo in Italia, più che un vuoto normativo c’è un caos tale da non permettere di dichiarare “legale” la procedura di modifica di iOS. Quindi, anche in questo caso, occhio!
  4. Nonostante tutta la disputa legale, Apple ha dichiarato ufficialmente che non verrà riconosciuto alcun intervento tecnico (sia se il terminale è in garanzia sia che on lo sia) ai dispositivi sottoposti alla procedura di jailbreak. E’ vero che nel 99% dei casi è sempre possibile ripristinare iOS, ma è sempre meglio tenerlo bene a mente, prima di ritrovarsi con dei mattoncini molto costosi.

Spero di avervi fatto un po’ di chiarezza su tutti i pro e i contro della procedura. Ora vi chiedo: avete già eseguito il jail? E su che dispositivi?

Redazione

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